Si tratta di una seria di fotografe fatte con una bacinella piena d’olio di motore. Uso la bacinella come uno «specchio Claude». (https://it.wikipedia.org/wiki/Specchio_Claude). Con questo originale specchio nero, fotografo il giardino in cui lavoro. I colori del giardino e quelli del cielo si mescolano nel petrolio provocando una strana diluizione del mondo vivente. «Oil» propone una riflessione sulla rappresentazione attuale della natura dal punto di vista estetico ma anche politico ed ecologico.
« Si definiscono fossili quei combustibili derivanti dalla trasformazione (carbogenesi), sviluppatasi in milioni di anni, di sostanza organica, seppellitasi sottoterra nel corso delle ere geologiche, in forme molecolari via via più stabili e ricche di carbonio. Si può affermare che i combustibili fossili costituiscono l’accumulo, sottoterra, di energia che deriva dal Sole, direttamente raccolta nella biosfera nel corso di periodi geologici, dalle piante tramite la fotosintesi clorofilliana e da organismi acquatici unicellulari. » (Wikipedia)
Il fantastico ciclo del carbonio è una storia del Tempo : ci vogliono centinaia di milioni di anni per formare il petrolio che usiamo per andare a fare la spesa al supermercato e guadagnare un paio di minuti. L’olio della machina contiene raggi di sole, milioni d’anni concentrati e rivela il nostro strano rapporto al mondo.
Le due prime serie sono state realizzate in Francia. Ho creato un'altra a Manhattan e la successiva in Toscana.
Questa seria di foto è accompagnata da una scultura: «Pillar». È una scultura costituita da scatole di trasloco dipinte con olio di macchina.
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